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Bari, accoglienza notturna per persone senza fissa dimora: 200 posti letto nell’area metropolitana

Si tratta di interventi emergenziali, di carattere umanitario

BARI – La necessità impellente di garantire i diritti primari dei cittadini, di provenienza comunitaria ed extracomunitaria, già presenti sul territorio comunale, che versino in condizioni di grave disagio economico e sociale, rende indispensabile l’individuazione di nuove soluzioni di minima accoglienza temporanea notturna. Considerando che l’attuale offerta di strutture non permette di fornire una risposta sufficiente al bisogno esistente, l’avviso, che sarà pubblicato in giornata e che rappresenta una novità per il Comune di Bari, ha dunque carattere sperimentale, straordinario e temporaneo ed è finalizzato ad acquisire posti letto in strutture da destinare alla minima accoglienza notturna a bassa soglia all’interno di alloggi gestiti da enti senza scopo di lucro, su tutto il territorio della città metropolitana.

Si tratta di interventi emergenziali, di carattere umanitario e di tutela e protezione delle persone, non rientranti tra quelli definibili tecnicamente “sociali” (e per questo non contemplati dal RR 4/2007), in linea con quanto l’amministrazione comunale realizza da diversi anni attraverso una serie di azioni a sostegno di adulti in povertà estrema e senza dimora, sia italiani sia stranieri.

Attraverso l’avviso si procederà alla formazione di un elenco, di durata semestrale, eventualmente prorogabile per un altro semestre, costituito da enti disponibili a convenzionarsi con il Comune di Bari per offrire soluzioni di accoglienza notturna a bassa soglia.

Con questo bando – ha dichiarato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico , che ha presentato l’iniziativa questa mattina in conferenza stampa – intendiamo iniziare ad allargare e diversificare l’offerta di servizi e strutture rivolti a soggetti singoli e famiglie in situazione di estrema fragilità sociale ed economica. L’obiettivo è quello di rispondere all’emergenza impellente di situazioni molto complesse e di povertà estrema ma anche di iniziare a sperimentare forme di accoglienza diffusa e in piccoli gruppi, al fine di favorire setting e condizioni più attente ai bisogni dei singoli, capaci di promuovere percorsi di inclusione e legami sociali significativi tra chi accoglie e chi è accolto. Una forma che si aggiunge alla sperimentazione di altre iniziative, come l’accoglienza in famiglia del programma Essere comunità, la realizzazione di empori sociali, la creazione di una rete cittadina stabile di realtà pubbliche e private e un programma più generale diretto a potenziare il sistema dei servizi rivolti a tutte le povertà emergenti. Per questo voglio ringraziare gli uffici della ripartizione che stanno lavorando in modo eccellente”.

Ho accolto con grande piacere questa iniziativa – ha concluso il consigliere metropolitano con delega al Patrimonio Vito Lacoppola – in quanto si tratta di un tema molto delicato e sensibile che tocca una larga fascia della popolazione. La Città metropolitana di Bari ha convocato per la settimana prossima un tavolo di concertazione proprio per verificare quali immobili di proprietà dell’ente possano essere utili per l’accoglienza notturna. Stiamo già facendo una ricognizione delle strutture nella nostra disponibilità per valutare quali siano utilizzabili e quali debbano essere dismesse. Da parte nostra c’è la massima collaborazione”.

Possono partecipare le imprese sociali, gli organismi della cooperazione, le cooperative sociali, le associazioni e gli enti di promozione sociale, le fondazioni, gli enti di patronato, gli enti religiosi o ecclesiastici, le organizzazioni di volontariato e ogni altro soggetto senza scopo di lucro individuato come tale dalla normativa nazionale.

Il Comune, con modalità “a sportello”, procederà a convenzionarsi con tutti gli enti che faranno domanda, purché dotati dei requisiti previsti.

Il fabbisogno stimato si aggira intorno a 200 posti letto e l’invio presso le strutture convenzionate avverrà su segnalazione del servizio sociale comunale (o, in caso di emergenza, dal PIS) secondo l’ordine di inserimento nell’elenco.

Le strutture individuate, dotate di servizi igienici e docce in numero adeguato agli ospiti, dovranno essere aperte almeno dalle ore 20.00 alle ore 7.30, con accesso consentito agli ospiti fino alle ore 22.00.

Agli utenti dovrà essere garantita la possibilità di lasciare i propri bagagli ed effetti personali durante la notte in armadi con chiave o depositi protetti. Ad ogni ospite dovrà essere inoltre fornita la prima colazione.

Presso le strutture dovranno operare un coordinatore con esperienza di almeno un anno documentabile nella gestione di strutture di accoglienza, che garantisca la propria presenza in giorni prestabiliti e comunicati al Comune, un operatore sociale ogni 20 utenti nonché personale addetto alla custodia e pulizia degli ambienti.

L’amministrazione comunale, ove necessario, potrà assicurare la presenza periodica di psicologi, mediatori linguistici e culturali ed altre figure professionali.

A fronte delle prestazioni rese il Comune corrisponderà una quota giornaliera pro-capite di 10 euro (IVA esente ai sensi dell’art.10 del DPR n.633 del 26.10.1972 e smi), direttamente alla struttura.

Il termine ultimo per presentare la domanda è il 15 dicembre, data in cui sarà redatto il primo elenco. Sarà comunque possibile presentare le candidature fino al 30 gennaio 2016: le domande ritenute ammissibili integreranno l’elenco iniziale.

Le strutture che risponderanno all’avviso dovranno essere pronte a fornire l’accoglienza già a partire dal 16 dicembre.

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