Foggia, ANP Cia: “No ai tagli per chi vuole curarsi fuori regione”

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michele ferrandino (presidente cia capitanata)

Pensionati contro i tagli annunciati Commissione Salute della Conferenza delle Regioni: “Il 10% rinuncia alle cure, chiudono le strutture di pronto soccorso, donne e anziani penalizzati”

FOGGIA – “Siamo contrari al taglio dei fondi destinati ai pugliesi che, costretti dai fatti o per scelta, decidono di usufruire di strutture sanitarie di altre regioni. Il nostro sistema sanitario, soprattutto in alcuni territori, non riesce ancora a dare una risposta completa al fabbisogno sanitario della popolazione”. E’ Matteo Valentino, presidente provinciale di ANP Capitanata e vicepresidente regionale della stessa Associazione Nazionale dei Pensionati di CIA Agricoltori Italiani, ad essere intervenuto su una questione molto sentita, soprattutto dagli anziani. Lo ha fatto ieri, venerdì 25 maggio, durante l’insediamento ufficiale del coordinamento ANP Cia della Capitanata, alla presenza del suo vicepresidente Leonardo Cacchio e degli 11 componenti dell’organismo.

Se le liste d’attesa non fossero quello che sono, e se tutte le strutture che abbiamo in Puglia potessero soddisfare la domanda di salute, probabilmente nessuno si recherebbe altrove per visite specialistiche, interventi e cure”. La Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, però, ha annunciato un ridimensionamento del fondo rimborsi delle cure fuori regione. Quando si tratta di diritto alla salute, questo l’assunto di partenza dell’ANP Cia Capitanata, non può essere messo in discussione il principio dell’universalità che è alla base del Servizio Sanitario Nazionale e, prima ancora, della Costituzione Italiana. “Che si tratti di cure a basso indice di complessità non importa, poiché anche quelle sono urgenti, necessarie e rientrano nel diritto dei cittadini ad avere la migliore assistenza possibile e ad averla in tempi rapidi”, ha aggiunto Michele Ferrandino, presidente provinciale di CIA Capitanata.

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO. Le liste d’attesa e la paventata chiusura dei punti di primo soccorso sono stati due dei temi su cui si sono confrontati, in tutta la Puglia, i circa 20mila iscritti ANP Cia dell’intera regione. A fine aprile, infatti, si è conclusa l’articolata e partecipatissima fase inerente alle assemblee provinciali e regionale dell’Associazione Nazionale Pensionati. Sono tre le priorità indicate nel documento programmatico approvato all’unanimità dai 53 delegati regionali: aumento delle pensioni minime; potenziamento e migliore distribuzione territoriale delle strutture socio-sanitarie; ricambio generazionale nelle imprese agricole, con maggiore spazio a giovani, donne e innovazione. Nelle assemblee ANP CIA, sia in quella regionale che nelle provinciali, sono emersi dati preoccupanti circa la reale possibilità di vedere pienamente rispettato il diritto alla salute in Puglia, soprattutto da parte di anziani, donne e bambini. Le liste d’attesa sono infinite, le strutture e i servizi per le diagnosi precoci e la prevenzione sono poche, si è costretti a ricorrere agli studi privati ma in questo modo si cura solo chi può permetterselo. In Puglia, l’ANP CIA rappresenta 20mila pensionati: circa 5mila complessivamente tra Bari e la Bat; oltre 4.500 in totale nelle province di Brindisi e Taranto; più di 4mila nel Foggiano; quasi 6mila in provincia di Lecce.

Di quei 20mila agricoltori pensionati, il 43 per cento percepisce l’importo minimo della pensione, vale a dire 500 euro al mese. “I nostri pensionati non ce la fanno, molti rinunciano addirittura alle cure. La sanità va potenziata non tagliata”, ha concluso Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata.