Cultura Puglia: da Regione 100mln per restauro-fruizione beni

216

Si parte con 20mln per Biblioteche comunità. Emiliano, è una sfida

Turismo Puglia, saràdavvero un boom?BARI – Biblioteche di comunità, Laboratori di fruizione, Teatri storici, Empori della creatività: sono le macro aree che la Regione Puglia finanzia con il bando ‘Smart-in’ che mette a disposizione complessivamente 100 milioni per recuperare i beni culturali attraverso un restauro finalizzato alla loro fruizione. A illustrare oggi i dettagli dell’iniziativa in conferenza stampa sono stati, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore regionale alla Cultura, Loredana Capone. Già da domani, è stato sottolineato, enti locali, istituzioni scolastiche e universitarie, proprietari di luoghi culturali potranno presentare i progetti sulle ‘Community library’, per cui sono disponibili 20 milioni, al fine anche di favorire la promozione della lettura. Emiliano ha rilevato che “le biblioteche di comunità sono una sfida che lanciamo all’intera regione, a partire da scuole, dai comuni, e dai soggetti che gestiscono immobili di particolare importanza e che possono essere adibiti a questa funzione, introducendo elementi di innovazione tecnologica come la digitalizzazione”. “Cioè – ha spiegato – trasformando un libro in un supporto web che consenta anche da casa la consultazione del libro stesso”. “Questo processo – ha rimarcato – viene connesso al restauro di immobili di particolare pregio”, con “un bando che consta in 100 milioni di finanziamento che mette insieme la strategia di gestione dell’immobile con il restauro dell’immobile in termini di estrema innovatività”. Capone ha sottolineato che “per noi cultura significa anche occupazione, e allora i beni culturali devono essere fruiti, occupati da talenti che li mettono a disposizione della comunità, e dai turisti perché così si genera economia”. La Regione, ha concluso, finanzia il “restauro dell’immobile ma anche tutte le attività di start-up, per un anno, dei progetti che si concretizzano al suo interno” per “la valorizzazione di questo nostro immenso patrimonio storico, artistico, architettonico che risulta in molti casi chiuso, per degrado o perchè dopo il restauro non aveva un progetto di fruizione adeguato”.